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04 Mag

Le parole sono importanti

📸: Valeria Vetri â€“ Con testi e contrasti

“Le rubo solo un secondo”, “Scusate il ritardo”, “Posso disturbare?”… espressioni che sicuramente avremo utilizzato centinaia di volte nell’approcciare qualcuno, senza però fare caso al loro significato nascosto.

L’abitudine, molto spesso, ci porta ad evitare di mettere in discussione quello che diciamo. Siamo inclini ad utilizzare frasi comuni e modi di dire proprio per il semplice fatto che “si dice così”, per esempio. Una cosa, però, non dovremmo mai dimenticare: le parole sono importanti.

Una branca della comunicazione che senz’altro non ne sottovaluta il valore è la PNL, abbreviazione di Programmazione Neuro-Linguistica. Per la PNL, quello che diciamo ha uno specifico impatto non solo sugli altri, ma addirittura su noi stessi e sulla nostra mente. Prendiamo per semplicità l’esempio di prima: pronunciando una frase come “Le rubo solo un secondo”, ciò che passiamo all’interlocutore è un’inevitabile sensazione di essere infastidito, privato di tempo prezioso… proprio come se fossimo dei ladri. Automaticamente, è come se l’altro si trasformasse in un benefattore per il solo fatto di starci a sentire! E probabilmente, da che dovevamo essere convincenti e persuasivi, ci ritroveremo a parlare quasi con cautela, per non suscitare l’ira o il disinteresse della persona che ci sta di fronte. A Pavia, per esempio, capita frequentemente di essere fermati per strada da volontari di enti, istituti o associazioni a scopo benefico: sono infatti numerosissimi i giovani che cercano di raccogliere qualche offerta a sostegno delle loro cause e, in effetti, si ritrovano molto spesso ad esordire con un’espressione come quella di prima. Da un lato, potremmo sentirci delle “brave persone” dal momento che ci fermiamo e prestiamo attenzione al loro discorso… dall’altro, ciò non toglie che è molto comune avvertire una certa diffidenza nella prima fase del contatto. D’altronde, come reagiremmo se qualcuno suonasse al campanello e ci dicesse “Buongiorno, sono un ladro, posso entrare in casa sua?”?

Il suggerimento che gli studiosi danno per mantenere sempre un’immagine decorosa e autorevole è di riformulare in maniera positiva i nostri pensieri. Invece che utilizzare il verbo rubare, ad esempio, proviamo a dire “Ci metterò pochissimo”: questo sottolineerà la nostra capacità di sintesi, mettendo in risalto una nostra dote.

Al posto di scusarci per il ritardo, ringraziamo gli altri per averci aspettato. Piuttosto che chiedere se possiamo disturbare, domandiamo se l’altro ha del tempo da dedicarci per ascoltare una cosa a cui teniamo molto.

Abituiamoci a pensare in maniera positiva: il nostro comportamento e la nostra immagine ne beneficeranno in men che non si dica!